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Questo numero presenta una serie di contributi, ricco di spunti e approfondimenti tematici di differente interesse e di lungo periodo, come si prefigge di norma la rivista. Si prende avvio con alcune suggestioni scaturite dalle fonti patristiche relative alla trasformazione delle campagne in età tardo antica e nel primo medioevoi rilievi muovono da Agostino e Gregorio Magno in rapporto ai grandi patrimoni ecclesiastici e alla loro gestione agraria. Riferimenti che prendono una luce del tutto diversa nelle carte di fondazione del monastero extraurbano di Sant'Eufemia della Fonte all'inizio del Mille, un monastero vescovile che dovette confrontarsi gradualmente con lo sviluppo prepotente dei poteri signorili e delle autonomie comunali, senza riuscire ad opporre una valida resistenza. Sempre sul versante claustrale si colloca l'indagine sull'accoglienza monastica, con riferimento allo xenodochio di Santa Giulia, una delle strutture ospedaliere più rilevanti della città, operante già nell'alto medioevo, con regole, personale e ambienti che funzionarono fino al termine del XV secolo.